La città s'è addormentata già da un'ora Cammino su di lei, su strade uguali a pelle scura Poi si sveglierà, Vengo dai ruderi, dalle chiese, dai borghi abbandonati Guardo i crepuscoli, le mattine Roma... Roma è un attimo, una distrazione forse Per quasi tutto l'anno sei un estraneo a Roma Puoi viverci senza vederla Sopportarla con fastidio Ma poi all'improvviso una strada che certamente conoscevi Ti appare in un colore e di una luce come non avevi mai visto Un vento delicato ti fa alzare gli occhi E lì, lì lo scopri Contro il cielo di un azzurro da toglierti il fiato E' un'atmosfera sonora Un'eco musicale che ti vibra attorno magicamente E tu senti che si è creato un contatto profondo, un sentimento Come l'Africa È immobile, lucida, indifferente Roma... È un attimo, una distrazione forse Un altro senso del tempo, della vita, di te stesso E della fine della vita Quando Roma ti raggiunge in questa sua antica malia tutto scompare E non hai più ansie, non hai più angosce E allora sei come un clown E fai collezione di attimi E giri, giri, giri, giri, giri... Povera vita mia, poveri passi A la fine saranno tutti persi Piagnete mura, sospirate sassi