Tu non sai che cosa mi è successo l'altra sera Ero stanco, ero un po' triste, ma non c'è un motivo vero Camminavo, zero soldi, per la strada e non pensavo te lo giuro, non pensavo al mio futuro C'è voluto un attimo a capire mentre un pakistano mi porgeva le sue rose brutte, con la mano l'ho cacciato Con un gesto della mano e un dolore sordo mi ha colpito piano piano piano piano piano Piano a sufficienza per convincermi a partire Le mie gambe sulla strada L'aria gelida d'inverno Una manciata di chilometri La notte dei lampioni Gli ubriachi e la paura, non sentivo la paura Di vederti, di incontrarti, di saperti addormentata O fra le braccia di qualcuno che sa come farti stare bene Bene non ricordo come, ma ad un tratto la paura e il pianto, le parole rotte Ero sotto casa tua Rit.: Abbiare come un cane E poi latrare dalla fame Non capisco i forti, gli orgogliosi che san stare sulle loro Chi non fa mai il primo passo Chi non teme mai se stesso Le questioni di principio io le butto dentro al cesso E se mi chiedi cosa penso ti rispondo Che da solo non puoi vincere il timore dell'inverno Quando il fuoco ormai si è spento e hai finito tutto il legno Mi ricordo che una volta nella notte mi hai soffiato nell'orecchio E l'hai fatto piano piano piano piano Piano a sufficienza per cacciarmi via dal sonno Io a cercare la tua pelle nella vita via dal sogno Tu che sola conoscevi le ragioni del mio inferno Tu che non hai mai creduto di poterlo addormentare Quante volte ti ho cacciata, torturata, poi umiliata Quante volte ti ho pretesa come tu non sei mai stata Ma ora tutto questo non vuol dire niente, sono solo, sono stanco, sono pazzo, sono sotto casa tua... Fammi entrare Fammi entrare Fammi entrare Non costringermi a gridare Fammi entrare Fammi entrare Fammi entrare Non costringermi a gridare ancora Rit.: Abbaiare come un cane E poi latrare dalla fame