Il cielo piove non si commuove Quando diluvia non piange per te Puoi starne certo, si piscia addosso dal ridere piuttosto Per le promesse, per le richieste che sente rivolgere al suo indirizzo Pazzo l'uomo che pensi di meritare da me Altro che non sia un fulmine nel petto Zitto e muto, muto e zitto dovrebbe stare Ed a occhi chiusi, possibilmente Perché un pensiero ha bisogno di luoghi infiniti per correre. La parola, spesso, solo di luoghi comuni da spendere, spendere in fretta Perché in fretta vuole averti costi quel che costi. Ah quale inutile diletto Al cospetto di un giardino Ove entrasti con l'inganno Tanto affanno per un Attimo d'amore, o presunto tale. Cos'hai da dire su di me? Cos'hai da dire su di me? E' immorale circuire? E' immorale farlo fare a un dilettante! Eccolo il mio rivale Il giovane scrittore che ha trovato per miracolo due colonne nel giornale locale E le usa per sfidare il suo stesso pubblico, lo stesso che potrebbe dargli il pane Ah! Che lotta immane la vita pensa, che luogo infame il mondo Dev'esser tondo per forza, se ci ricasco un'altra volta Gli stessi errori della prima volta, o di una volta qualsiasi prima di questa Che cosa resta? Se anche gli zefiri hanno smesso di soffiare, i vecchi di soffrire E mentre un corvo trova pace, un'altra donna giace Con bianche gambe aperte da altre ricoperte Che del suo sposo ahimè non sono Ma non chiederà perdono se ora gode finalmente Di bocca, di ventre Ah quale inutile diletto Al cospetto di un giardino Ove entrasti con l'inganno Tanto affanno per un Attimo d'amore, in un buco o nel cuore? Cos'hai da dire su di me? Cos'hai da dire su di me? E' immorale circuire? E' immorale farlo fare a un dilettante! Io non posso credere, solo un gioco è stato Io non posso vincere, neanche il tempo lo farà Per ogni giorno un giorno in più Ancora vostra per sempre io sarò Per ogni anno un anno in più Ancora vostra per sempre io sarò