Là nella bruma d'autunno, Gialla una quercia si fa. Vede per terra le foglie, Vede quello che accadrà. Un uomo una foglia raccoglie E un brivido di assurdità Lo pervade dal cuore Un frammento di aldilà. Non han colpa gli uomini Che vogliono sapere. Non avranno mai risposta Ma è lecito domandare. E' una brutta malattia E non c'è medicina, Ma ci tortura tutti Fin dal giorno della nascita. Dimmi perché sono qui E cosa vuoi da me. Dimmi se stai ascoltandomi. Dimmi perché. Stridente dal sottosuolo, Caos di Mortepolitana. Chi corre, chi dorme, Chi fissa il vuoto: Pendolanime. Un uomo in grigio gessato, Col dito scrive frasi sul vetro: Non mi interessa che tu esista o meno Se tanto non guardi giù. Guarda giù. Se è vero che è grande la tua immensità Guarda quaggiù come va. Non han colpa gli uomini Che vogliono sapere. Non avranno mai risposta Ma è lecito domandare. E' una brutta malattia E non c'è medicina, Ma ci tortura tutti Fin dal giorno della nascita. Dimmi perché sono qui E cosa vuoi da me. Dimmi se stai ascoltandomi. Dimmi perché. Dimmi se è vero che esisti e ci osservi, Dimmi se è vero che ci ascolti. E se è vero che sei così buono con tutti, Guarda giù. Guarda giù. Se é vero che é grande la tua immensità Guarda quaggiù come va.