E come in Stephen King Da ogni buco buio del mondo C'è sempre un fottuto mostro E il sangue è ovunque hai paura di vederlo Fosse pure nel lavandino del bagno E non trovo più le chiavi Sono cadute tra l'auto e il marciapiede E non ricordo se c'era un tombino o una grata lì accanto Non ricordo se le ho perse davvero Non ricordo da quanto le sto cercando Mi sveglio, è tutto lì sul comodino Tutto quello che temo d'aver perso Ci sono le chiavi, gli accendini e ci sei tu A metà tra il Budda e l'icona glam, in pigiama rosso Luciferino e splendente Io ti chiedo di andartene, quasi fosse una cosa normale Tu ridi e dici qualcosa come: "Io sono la proiezione, solo tu mi puoi cacciare" E una volta, in effetti, abbiamo pregato Ginocchia nude a terra e schiene piegate Le teste chine, le porte chiuse a chiave Abbiamo chiesto scusa e, molto umilmente Supplicato i nostri corpi di arrendersi O smettere di scioperare