Eh-hey, sì, sì eh, questa, questa skippala Molto probabilmente non fa per te, nessun rancore, yeah 'Ste cazzo di rime non devo farle per forza Se prendo il flusso non mi frega un cazzo Ma le faccio per natura ed il cranio manco si sforza Mi dilanio la scorza di dosso Io sono il tarlo nell'osso, il bagarozzo maturo Io sono il pappatace che scava nel muro Sono il bruco della mela di Eva, birbante Che cambia la trama in un diversivo elegante Annaffia il detersivo alle piante E poi stacca le tessere dal mosaico dell'essere E le riassembla in un cazzo gigante Con tanto di tante minuzie anatomiche Che dopo ti devo spiegare perché ho fatto il frenulo in un certo modo E la venuzza sullo scroto Mi aspetto un applauso monumentale Mi aspetto le vagine delle vostre dame Mi aspetto che rigate se mi sento male Se mi metto a urlare, se mi legano ad un letto di ospedale, ah Levatemi il mondo di dosso che già fa caldo dentro questo fosso E di certo io non posso cercare di stare composto Coi crampi al collo e l'esistenza addosso Oh no, no, levatemi il mondo di dosso Che già fa caldo dentro questo fosso E di certo io non posso cercare di stare composto Coi crampi al collo e l'esistenza addosso Lo volevate facile il read, eh coglioni? Una roba cantabile, mica sono Baglioni Io non vendo luce ma solo bagliori Sono il mercante di illusioni coi prezzi migliori Resuscito un'intera presa che ora rendo mia Mi hanno scomunicato alla chiesa dell'entropia 'Nasta, adesso fuggi, c'è la psicopolizia Fuggi, fuggi, fuggi, c'è la psicopolizia Coglioni presi a venerare il caos Non credono negli ordini maggiori Sono il cadetto che da gli ordini maggiori Che brucia la mappa del campo minato Dopo aver memorizzato le posizioni delle mine Sì, ma non le vuole dire, ma non per ricattare O per cazzate varie Giusto per far incazzare il generale sergente Maggiore, ammiraglio, cavaliere del fravaglio Io parlo scomposto e sputacchio sulle medaglie dell'arma Ridacchio indicando il pennacchio il gendarme Rifiuto l'ordine in nome di un altro più grande Compiuto, il quale mi potrò fermare La parola è sabotare E bruciare i proventi Smettere di salutare i parenti solo perché lo devo fare Non esiste un devo fare Ma giusto un imprevisto che mi va di originare Altrimenti non esisto Non so che esisto a fare Esisto giusto per sentito dire Pazienza continuerò a nutrirmi del Tuo senso di impotenza di fronte al male E tu che siedi e taci invece di alzarti e Urlare sei l'errore da celebrare a fatti e a parole Infatti volevo farti detonare Ma ho tagliato i fili al mio stesso detonatore Firmato, il sabotatore