Quando mi parli di successo sul lavoro penso al tuo cesso D'avorio Provo a immaginare i tesori che vi riponi Collane tempestate di diamanti, anelli d' oro L'esercito di statue, soldati sui mini pony Mentre noi barcolleremo liberi nel volo Vomitandovi un arcobaleno magico sul suolo Che all'impatto si trasforma in qualcosa che non mi spiego È l'alter-ego, di un uomo, al centro per l'impiego Io faccio il mio mestiere Sto tutto il giorno a contare le crepe sul muro Ho il senso del dovere Non sarà molto ma deve pur farlo qualcuno Il mio super potere È fare cose come se Fossi l'ultimo uomo nel mondo ed il mondo non c'è Il calendario non lo guardo più Non vado neanche a salutare i parenti Il tempo passa non mi accorgo più Vedo soltanto l'erosione dei venti Il calendario non lo guardo più Non vado neanche a salutare i parenti Il tempo passa non mi accorgo più Vedo soltanto l'erosione dei venti Il tempo passa e non mi accorgo scavo col sedere Il centro del divano mentre invano mi cerco un mestiere Mi rilasso e l'erosione scaverà la roccia Quello che era un masso è ad un passo dall'essere doccia Ci entro dentro con i vestiti Domani nel mio cesso troverò oro, spartiti Spaghetti conditi su banchetti imbanditi Poi banditi spariti e sovrani e stalattiti Io faccio il mio mestiere Friggo l'aria e dopo la imbottiglio Ho il senso del dovere Un giorno lo tramanderò a mio figlio Il mio super potere È fare cose come se fossi l'ultima donna nel mondo ed il mondo Non c'è Il calendario non lo guardo più Non vado neanche a salutare i parenti Il tempo passa non mi accorgo più Vedo soltanto l'erosione dei venti Il calendario non lo guardo più Non vado neanche a salutare i parenti Il tempo passa non mi accorgo più Vedo soltanto l'erosione dei venti