L'assurdo si affanna e sorride feroce Mentre la morte mi azzanna precoce Non credo che un corpo mangiato dai vermi Convinca i pianeti a star fermi Ho venduto gli occhi per vedere il buio Sul fondo di vetro del mio calamaio Scambiato i due piedi per scarpe di cuoio Creduto Fontana un orinatoio Mercanti ambulanti mi pescano all'amo Come gli oranghi ammaestrati col ramo In questo groviglio c'è poco di umano Tu porgi manette io tendo la mano Oltre alle stelle il volere di Gaia Cerchiamo da secoli, sperando appaia Non credo né a Cristo, né a Buddha, né ai Maya Non venero idoli sospesi in aria Mi è sacra la pioggia, la merda, il tuo sangue Sacro ogni uomo, il più scuro, il più esangue Sacra la Terra morente che langue Che affoga nel viscido olio del fango Ma dopo cent'anni passati a strisciare Non credere abbia qualcosa da dare Ogni lezione oso dimenticare Ma non che morendo ho imparato a