Cavalcava la pianura tra gli stormi di cicogne Munito d'un cavallo e uno scudiero In Boemia era diretto e li la guerra contro i turchi Gia cosparso avea la terra di carogne Al mattino successivo cominciava la battaglia Pensava al nuovo grado di tenente Scintillavano i suoi occhi tra paura ed entusiasmo Era giovane Medardo di Terralba E dall'alto della sella scorse due artiglieri turchi Puntare contro il fuoco d'un cannone L'inesperto cavaliere che copriva l'obiettivo Fece un salto in aria con un colpo in petto Alla sera lo raccolsero sul carro dei feriti Mutilato interamente alla sinistra Ed il giorno successivo dopo sconce operazioni Con stupore dei dottori respirava Al ritorno in terra propria nel mantello nero avvolto Portò con se malvagia e cattiveria Fece un torto uccidendo un volatile del padre Che seguì nel sonno il povero animale Gli abitanti del castello se ne accorsero in quel tempo Che l'uomo aveva perso ogni bontà Incendiava gente e case di ugonotti ed appestati Coronando una miriade di condanne Solamente una gran donna la sua balia Sebastiana Rimproverava tutti i suoi misfatti Ma l'insana crudeltà giunse presto e la sua sorte Fu l'esilio nel paese dei lebbrosi L'abitudine a quel male di brutalità e follie Facea vegliar la notte sentinelle Mai nessuno compativa la sua giovinezza offesa Che temevano anche i cari più vicini Ma un fanciullo che dormiva sopra il bordo d'un torrente Sentì la mezza ombra sulla testa Mentre un ragno scivolava sopra il collo del ragazzo Quella sola mano ne procurò il morso Sotto il suo mantello nero con il suo mezzo sorriso Salutò affettuosamente suo nipote Che si accorse sbalordito di quel nuovo atteggiamento E che la mano gonfia era la sinistra Dopo un po' fu noto a tutti l'altro mezzo è ritornato A portare aiuto a chi era disperato A soccorrere i più poveri regalando carità A fermare le violenze ed i peccati Ma la virtù del buon mancino era troppo disumana Predicava ai vecchi di non lavorare Disturbava le abitudini e le vite della gente Che non sopportava neanche il mezzo buono Questa storia prende svolta come tante volte accade Per mano di una giovane fanciulla Che riuscì a farsi contendere da due metà divise Da quell'uomo che portava cuori opposti Era scalza grassottella e vestiva sempre rosa Rifiutava le due anime contrarie L'uomo buono era pietoso quanto l'altro era crudele Non voleva rovinarsi l'esistenza La ragazza era scocciata e con un gesto d'imprudenza Decise di sposarli tutti e due Ma di farlo all'insaputa dei due mezzi cavalieri Che incrociarono i due occhi sull'altare Si lanciarono una sfida in un duello regolare Con entrambe mani armate d'una spada Così l'uomo combatteva contro la sua stessa parte E poi cadde a terra in un bagno di sangue Ora il corpo dei feriti sotto ardue cuciture Sottoposte dal dottore del castello Dopo giorni di pazienza tra gli sguardi sempre incerti Sotto gli occhi dell'amata prese vita La sua vita fu felice molti figli e un buon governo E per quello che gli accadde fu il più saggio Più non c'era cattiveria più non c'era troppa pena Ma di tutt'e due portava l'esperienza