Dalle nebbie di Avalon, alle nebbie della mente Avea viaggiato lo stregone senescente Nelle vene il ricordo dell'antico potere Nella mente il timore di svanire. La stessa gioventù dopo averlo abbandonato Ben presto lo tradì e fu fautrice del suo fato Nei panni di una donna dal divino candore Il mago fu stregato al suo venire Fu nella grotta di cristallo ch'egli comprese il suo tranello Falso amore aveva offerto allo stregone vecchio e stanco Fu in quella gabbia di cristallo che disse addio a questo mondo Il nobile figlio del falco saggio e profeta verecondo Dalle sue arti di donna, egli si lasciò circuire Le sue arti di mago, le permise di carpire E quand'ella ebbe in pugno tale nuovo potere Il mago stritolò tra le sue spire Nell'antro scintillante in cui conobbe l'avvenire Di regni ed eroi e il destino del suo sire Rinchiuso in eterno, sortilegio crudele In un sonno destinato a non finire Il suo regno però tutt'ora vive Eterne tenebre e rimpianti ciò che resta di Myrddin Fu mago e artefice di epoche e a Camelot diede un Re! Fu nella grotta di cristallo ch'egli comprese il suo tranello Falso amore aveva offerto allo stregone vecchio e stanco Fu in quella gabbia di cristallo che disse addio a questo mondo Il profeta moribondo, di un glorioso nuovo regno.