Un pomeriggio di metà marzo Prendo un sasso bianco Dal vaso di fiori e lo metto in tasca Andiamo, il nonno è morto Ti do la vita perché ne ho abbastanza della mia Tutto il mondo è cenere Nell'ora in cui il sole bacia E ancor non brucia. Mi nascondo Nell'ombra di ciglia serrate Nel buio del grido che esce dalla sua gola Facciamo a polpette i cavalli E tiriamo giù tutte le torri Bianco neon sdentato, accartocciato Ora terra e cielo sono un brivido forte Beati voi, se pur non avendo visto, crederete Silenzio umido di nebbia Di calzini, di somatosi D'insonnia curata male Di vino di ieri sera Ti do la vita perché ne ho abbastanza della mia