Io non ho mani È la memoria una distesa Di campi assopiti e i ricordi In essa chiomati di nebbia e di sole Io non ho mani Che mi accarezzino il volto Il cielo è troppo vasto e alto Perché risuoni di questi sospiri immaginari Io non ho mani Mentre il mondo fuori tace Intorno a loro, che se ne sono esclusi Silenziose carogne di rapaci Io non ho mani Sarà il tempo sempre breve Ed un passato ricco di giorni Caduti addosso l'uno dopo l'altro Io non ho mani E come puoi amarmi Se non vedo oltre la sponda dell'occhio E piango solo dopo essere morto Io non ho mani E non chiedermi nulla Sorge dalla febbre elettrica La solitudine nella città invisibile