Poi l'auto fu spinta per l'ultimo tratto di strada da fare Rimase l? ferma e quelli che sanno la vanno a guardare. Un tempo lontano aveva portato schiavisti e gerarchi, Poi nella vecchiaia restava a giocare coi bimbi nei parchi. Nessuno la odiava ma in fondo le stavano tutti alla larga, Poi fu trasformata e vecchia rimase soltanto la targa. La usarono ancora, la misero a vendere stoffe ai mercati, Sal? sopra i monti and? dentro ai fiumi, viaggi? in mezzo ai prati. Poi perse dei pezzi Qualcuno aggiust? quello che si poteva Cambi? ancora mano e giunse in citt? Che la neve cadeva. Il nuovo padrone la andava a trovare e poi la puliva, Oliava il motore, A volte l'avviava, Ma non ci saliva. A volte? importante sapere che conti, che vali qualcosa Ma essere niente ? Come un marito a cui manca la sposa. E l'auto soffriva, ma tutti pensavano fosse contenta Del resto capire? un fatto difficile e a volte spaventa. Cos? chi guardava pensava che? comodo stare in pensione, Godere il riposo e farsi servire da tante persone. Il tempo passava, scomparve l'inverno, torn? primavera E poi un mattino la misero in moto andando alla fiera: E in mezzo alle altre, Cos? tra i rottami del tempo gi? usato, Fu preda all'angoscia e desider? d'esser morta in passato. A sera tornando un camion sband? la invest? sul davanti Strapp? quasi tutto, Fu il vecchio chassis che salv? gli occupanti. E mentre moriva Schiacciata dal peso di quella motrice Sul nastro d'asfalto Allora scopr? D'esser quasi felice.