Siamo partiti in un giorno di pioggia Cacciati via dalla nostra terra Che un tempo si chiamava Italia E uscì sconfitta dalla guerra Hanno scambiato le nostre radici Con un futuro di scarpe strette E mi ricordo faceva freddo L'inverno del '47 E per le strade un canto di morte Come di mille martelli impazziti Le nostre vite imballate alla meglio I nostri cuori ammutoliti Siamo saliti sulla nave bianca Come l'inizio di un'avventura Con una goccia di speranza Dicevi "non aver paura" E mi ricordo di un uomo gigante Della sua immensa tenerezza Capace di sbriciolare montagne A lui bastava una carezza Ma la sua forza, la forza di un padre Giorno per giorno si consumava Fermo davanti alla finestra Fissava un punto nel vuoto diceva Ahhah Come si fa A morire di malinconia Per una terra che non è più mia Ahhah Che male fa Aver lasciato il mio cuore Dall'altra parte del mare Sono venuto a cercare mio padre In una specie di cimitero Tra masserizie abbandonate E mille facce in bianco e nero Tracce di gente spazzata via Da un uragano del destino Quel che rimane di un esodo Ora riposa in questo magazzino E siamo scesi dalla nave bianca I bambini, le donne e gli anziani Ci chiamavano fascisti Eravamo solo italiani Italiani dimenticati In qualche angolo della memoria Come una pagina strappata Dal grande libro della storia Ahhah Come si fa A morire di malinconia Per una vita che non è più mia Ahhah Che male fa Se ancora cerco il mio cuore Dall'altra parte del mare Quando domani in viaggio Arriverai sul mio paese Carezzami ti prego il campanile La chiesa, la mia casetta Fermati un momentino, soltanto un momento Sopra le tombe del vecchio cimitero E digli ai morti, digli ti prego Che non dimentighemo