Sabato non si incomincia quasi mai una rivoluzione E soprattutto in due, in due Fuori l'edera soffoca il muro L'estate che si vendica Due colpi di tamburo Due euro di prevendita Uscire dalla porta Voi dopo cosa fate? Paura di camminare Come i cani sulle grate Andare ai concetti Capire i concerti Laurearsi in problemi E regalare i confetti Questo è il lavoro del cantante Come nel circo i trapezisti Anagrammo: tra 'sti pezzi C'è la mia vita scritta nei dischi Sabato non si incomincia quasi mai una rivoluzione E soprattutto in due, in due Sabato non si incomincia quasi mai una rivoluzione Facciamo un'eccezione qui O dammi una lametta che mi taglio le venerdì Lei si tagliava i capelli così corti Che quasi le vedevi i pensieri E ti assicuro che erano contorti Però ce n'era uno che diceva "Tu dov'eri, oh? Io t'aspettavo da un'eternità Mentre guardavo la città da sotto il cappuccio" Ci vediamo, che ne so, magari in Darsena A bere l'ultima da Peppuccio Una cosa che mi piace e l'altra no I rigatoni, il reggaeton Il fantasma di Battisti è Mogol (forse) Il plurale di polmoni è Pall Mall (tosse) Mi piace solo chi è trasparente Nel parlarti di problemi e desideri Tipo lei che si tagliava i capelli così corti Che quasi le vedevi i pensieri Sabato non si incomincia quasi mai una rivoluzione E soprattutto in due, in due Sabato non si incomincia quasi mai una rivoluzione Facciamo un'eccezione qui O dammi una lametta che mi taglio le venerdì O dammi una lametta che mi taglio le venerdì O dammi una lametta che mi taglio le venerdì