Vediamoci a Via Dei Bardi e partiamo da lì.
Come nella luce dei sogni il coraggio incosciente
Ci ha tenuto su
E volteggiando l'occhio degli spazi
Ho notato costanti:
Che i mondi e gli universi sono anche fatti di inganni,
Di terre senza acqua
E le pessime abitudini spesso vincono le gare
E gli animi gentili si trovano negli angoli,
Paludi imbarazzanti, travolti da arroganze,
Deliri di potenza, espliciti inganni,
Reiterate gelosie.
E come non credere, di tanto in tanto, all'errore
All'ennesima potenza di qualcosa che sfugge,
Che il Signore presupposto avrebbe fatto danni.
Perché, Dio, giochi con il nostro dolore?
Perché consenti tanta rabbia?
Uccisi gli animali, uccisi gli uomini e i bambini,
Uccise le donne, i vecchi,
Uccise le certezze,
Le rotte che portano in salvo.
Uccise le stelle che segnano la via,
I canti che salvano le vite,
Uccise le Fate,
Uccise le foreste dai nostri mobili di legno,
Dalla carte per stampanti,
Da azioni senza sogno.
E allora non parliamo più di ipotesi e tragedie,
Ci sediamo sulle sedie che accolgono i nostri pensieri migliori
E siamo grati per la fame che riusciamo a soddisfare,
A travolgere nel cibo che amiamo mangiare,
Nelle bevande scelte che amiamo bere,
Nelle solitudini smorzate delle nostre lotterie.
Vedi, vedi come,
Vedi come sono, vedi come sono vivo?
Vedi come sono, vedi come sono vivo?
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