Gennaio bianco e forte intanto s'affacciava Con gli orologi e lo spumante in mano Coi botti che fischiavano da qualche settimana Mia figlia che aspettava la befana Passa l'epifania, diventa storia vecchia Qualcuno già si maschera e si specchia E c'è chi non si trucca perché ha la faccia bella E per la strada incontri Pulcinella E i vecchi che si litigano il sole Che si concede a spicchi e all'improvviso In fila col cervello alla pensione E a volte puoi strappargli anche un sorriso Passato per le cliniche di medici burloni Che ancora grandi giocano ai dottori Fa primavera al mare col vento e gli acquazzoni Si chiama marzo e stuzzica gli amori Lo vedi da lontano, frizzante e ballerino Con la maglietta corta e un fiore in mano Coi prati che si riempiono, copiati dai pittori Evviva aprile, figlio dei colori E i vecchi che si invecchiano a tressette Di vino falso e di rassegnazioni Mani tremanti messe ormai alle strette E un giorno ci ammazzavano i leoni Maggio con la madonna e le ferie anticipate Da chi sente nell'aria un po' d'estate Dall'altra parte nevica come ieri mattina Coprendo i morti e un'isola argentina Si provano i costumi specchiandosi di lato Qualcuno è rosso e al mare già c'è stato A giugno sulla spiaggia inseguo un aquilone E inseguo i versi giusti a una canzone E i vecchi che diventano un problema Quest'altro mese dove li mandiamo? Ma è delicato, non sai cosa dirgli E un giorno siamo stati i loro figli Son piene ormai le spiagge da Rimini a Tropea E pure dove un giorno sbarcò Enea Son piene di turisti di donne e di bambini Evviva luglio, il mese dei bagnini S'affaccia all'orizzonte la prima nube strana È agosto già da qualche settimana Si scambiano il telefono, dio degli innamorati Le ragazzine e i prossimi soldati E i vecchi che ci guardano finire Le ferie al mare, ai monti o alla collina Ci guardano e a me sembra voglian dire "Per noi è finita tanto tempo prima" È il mese delle vergini confuse e sfortunate Dell'ultime magnifiche giornate È tempo di tornare a fabbricare soldi A vivere di nuovo di ricordi Settembre è andato e lascia tini ricolmi d'uva Poeti nuovi e nuove facce a scuola Vorrei tornare a vivere la puzza di quegli anni Purtroppo capita una volta sola E i vecchi che non trovano parole E lasciano i discorsi all'imbrunire Fanno ritorno a casa se Dio vuole Eppure chissà quanto hanno da dire Si portano montagne di fiori e di lumini La gente si ricorda che si muore Fra i camposanti e l'anima al lume di cerini Due lacrime sputate con il cuore Natale ormai è alle porte, si cerca chi invitare Per il cenone e per poter brindare Con lo stipendio doppio, volato in allegria Che insieme all'anno vecchio è andato via E i vecchi che ci guardano incantati Che sanno che è soltanto tutto un gioco La guerra i soldi e tutti i suoi soldati Che in fondo dura tanto tanto poco E i vecchi che ci guardano stupiti Come per dire "L'ho già fatto io" E quando i giorni belli son finiti Di nuovo tutti, tutti in braccio a Dio