Dicono che siamo tutti nella stessa barca, Per me questo non è vero più, Da questa barca son caduto giù. Diranno che son partito troppo spaventato, Con braccia deboli per lavorare O almeno per restare aggrappato Io che non ho mai avuto un vero mestiere, Con la voce rovinata da canzonacce da contrabbandiere, Ho messo da parte la mia storia incoerente E ti racconto favole e bugie sul giorno in cui ritornerò. Giorni attraversando questo mare vuoto, Mescolando con te il mio fiato, Tu un bambino io un disperato. Onde, onde che bagnano il tuo viso bruno Onde ogni tanto portan via qualcuno Che non ha nulla da stringere a fianco. Io che non ho mai avuto un vero mestiere, Son partito per imparare, son partito per imparare, Io che non ho mai guardato oltre il quartiere, Non ho paura di questo mare, non ho paura di questo mare. Vento, come respiro di gente triste, Poi come affanno di gente persa, Prima è la quiete poi è la tempesta. Sempre il mio equilibrio è stato da imbranato, Specie adesso che mi son tutti addosso Sbattuti come frutta al mercato. Io che non ho mai avuto un vero mestiere, Spero di lasciarti in braccia più sicure, Il tempo di sorridere, Da vero incosciente E di cercare l'aria migliore da respirare. Io che non ho mai avuto un vero mestiere, Son partito per imparare, son partito per imparare, Io che non ho mai guardato oltre il quartiere, Saprò tutto di questo mare, sarò tutto di questo mare.