E voglio un giorno che non passi in un giorno E un vento debole rinfresca la mia mente, Non voglio niente, non voglio proprio niente La voce amica e critica che mi fa andare sempre avanti U stessu trivulu mi 'mpara a trivuliari (sbagliando s'impara) Da certe situazioni poi ne traggo la morale E posso andare avanti dove c'è quella gente Non mi conosce e poi mi giudica presente Non voglio niente non voglio proprio niente La voce del mio fiore ch'è sempre presente Perché chi c'ha del tempo non può trovare il tempo Perché sta vita è troppu lesta e passa come un lampo Vogliu assumigliari (somigliare) a megliu genti Sono la sparla dei parenti Vogliu assumigliari a megliu genti Quelli che pagano in contanti In questi giorni che sta iniziando il secolo Mi sento sempre meno vero e sempre più ridicolo Davanti al nuovo che è riciclato Davanti al vecchio che non uso e tengo sempre conservato Cerco parole per fare rime e note Cerco parole nuove e trovo solo frasi vuote Tutto e già detto e già cantato Ma allora ascolta il ritornello e poi ripiglia fiato Vogliu assumigliari (somigliare) a megliu genti... Sono la sparla dei parenti... Vogliu pigliari chistu(questo) munnu(mondo) a muzzicuna Iu ma mangiari u tempu e tutti quanti li patruna (padroni) Che sono gente che lavora sempre 'cca me testa Invece io ci gioco e poi... ci fazzu a festa Lezioni 'i vita io non ne voglio più Io sono geniale ma resto tale e quale Ed entro in una palla di tante storie perse Odori trovati e odori diversi Vogliu assumigliari (somigliare) a megliu genti... Sono la sparla dei parenti...