Salva le belle scarpe dai piedi sbagliati Le piste da ballo dalla musica che non si può ballare I guinzagli dai cani, le nubi dal sereno Le monete dalle fontane, i sacerdoti dal mistero E le finestre dai muri di fronte I cipressi dall'esser ombra per la morte Le genti distratte dalle cose che van veloci Le gomme lisce ed i locali dalle piogge torrenziali Il freddo dalle rose, i preti dalle bambine Le sedie piccole dai culi grossi e grossi culi dalla scomodità E dai comizi nelle piazze la parola libertà E tu che puoi salvati da me E quando hai un po' di tempo che t'avanza se puoi salva I mesi e gli anni dai rituali stagionali Da questi giorni tutti uguali ed io Ti dirò tutto di me Mentendo solo sul passato Salva il dialogare dalla lunghe gallerie Le giovani dalle palestre e dai centri commerciali Le fritture dal surgelo, i vecchi dalle poste Le maestre dalle generazioni, i boxer dai coglioni I più curiosi dalla pornografia Le cordialezze dalla menefreghia Salva i panorami dai cartelli autostradali Le pagine dei libri dagli strappi accidentali I grossi seni dai guardoni, la fantasia dalla censura I censori dalla crisi e dalle chiavi di lettura I disertori dagli incontri inusuali Con alpini e tifosi clericali E tu che puoi salvati da me E quando hai un po' di tempo che t'avanza se puoi salva I mesi e gli anni dai rituali stagionali Da questi giorni tutti uguali ed io Ti dirò tutto di me Mentendo solo sul passato I musicisti dalle note americane I palcoscenici dalle pomeridiane Il levante dal vento, i passi dalla neve Il lunedì dal non far niente, la mia città dalla sua gente I sognatori dalle scale I marinai dal loro mare, il loro male E tutto quanto soprattutto Da chi lo vuol salvare