Le cose che ho visto passare Seduto sul bordo de! fiume Non hai la costanza, non sei buono a niente Diceva mio padre là sulla corrente Portava il cappello sui bianchi capelli Remava con foga nella camicia sudata Ma lascialo stare, sei troppo impaziente Diceva mia madre là sulla corrente La testa inclinala e lo sguardo distante Pregava e piangeva credendosi santa E il fiume correva e la barca era vecchia Passarono oltre là sulla corrente E a un tratto l'amico più caro che passa Che nuota veloce ma contro corrente E i suoi denti più bianchi per un largo sorriso Oppure e soltanto una smorfia di rabbia Che stringe la lama di un lungo coltello Oppure è la penna più bianca di uccello E mi ha chiesto perché non ti butti fratello Portava i capelli raccolti in un fazzoletto E i boschi ridevano da dentro ai suoi occhi Muoveva le mani accarezzando i pensieri Ed io prigioniero facevo il padrone Sul bianco suo corpo una valle di pace Un fuoco di paglia che brucia per sempre Violavo il suo caldo non ancora bruciato E non ascoltavo la sua dolce preghiera Non troverai niente se guardi nel fiume Ci vedi soltanto il tuo volto riflesso La sua mano si muove ed accenna un saluto Ma io disperato questa volta non resto seduto