A chi pensa che il partito Sia la mamma od il papà, E che tanto ogni problema Il PCI risolverà. A chi dice "o tutto o niente" E si sente più a sinistra, Perché stare nel partito Gli par troppo conformista. Ma poi trova nella critica Il motivo permanente Per spaccare un pelo in quattro Ed in fondo non far niente. A chi mette nella lotta Il suo sforzo quotidiano, Un impegno silenzioso Ed il suo calore umano. Dedichiamo la canzone Ai compagni tutti quanti, Perché le contraddizioni Servan per andare avanti. Rinunciando alle certezze, Agli slogan già esauriti, E parlare sia un confronto E non un ripetersi di riti. A chi pensa dal di fuori Che siam fermi al Diciassette, O le lotte, quelle vere, Siano fatte dalle sette. A chi pensa che a risolvere I problemi esistenziali Basti star seduti in piazza, O tornare ai carbonari. A chi parla come un libro Elargendo citazioni, E "nella misura in cui" Trova grossi paroloni. "Si fa carico" perciò, Dice "cazzo!" e si scalmana, "Ed al limite, cioè, C'è l'analisi gramsciana". Dedichiamo la canzone Ai compagni tutti quanti, Perché le contraddizioni Servan per andare avanti. Rinunciando alle certezze, Agli slogan già esauriti, E parlare sia un confronto E non un ripetersi di riti. A chi vive nel partito Con coscienza e sentimento, A chi invece, come serve, Siede lì per starci dentro. A colui che torce il naso Verso ogni strategia, Perché sogna che la vita Cambi come per magia. A chi pensa che il partito Sia là in alto, sull'altare, A chi invece del partito Non ne vuol sentir parlare. A chi lotta con impegno, Con coerenza e con amore, Perché spera che la vita Sia per tutti un po' migliore. Dedichiamo la canzone Ai compagni tutti quanti, Perché le contraddizioni Servan per andare avanti. A chi lotta con impegno, Con coerenza e con amore, Perché spera che la vita Sia per tutti un po' migliore.