Anche se i borghesi la voglion chiamare donnina allegra Altro che allegria: ha da faticare come una negra Compie percorrendo per un giorno intero la via consueta Molte miglia in più di quelle che fa un vero maratoneta Fa tanta fatica che però il mestiere non le consente Di mettere in mostra per non dissuadere qualche cliente Perché sia i clienti, quanto il suo magnaccia, son dell'avviso Che lei debba avere ben stampato in faccia sempre un sorriso E magari c'ha una scarpa troppo stretta col tacco a spillo O magari l'ha già bell'e resa infetta qualche bacillo C'ha magari i calli, l'occhio di pernice, l'occhio pollino Ma deve ugualmente aver l'aria felice di un cherubino Corre sempre il rischio che qualche messere a cui donarsi Non sappia che l'acqua, oltre che per bere, serve a lavarsi Quelli del mestiere non son certo ignari, anzi san bene Quanta gente ignora le più elementari norme d'igiene Ciò che le dispiace più d'ogni altra cosa è veder come Certa gente si dimostri un po' ritrosa a darle un nome: Chi la chiama "una di quelle", chi la dice "donna perduta" Chi la chiama "etèra" oppure "meretrice" o "prostituta" "La prostituzione - dice il buon borghese - che orrenda piaga!" Poi lui di soppiatto due o tre volte al mese va lì e la paga E il curato che le chiede in confessione se non si pente... Poi da lei pretende qualche prestazione gratuitamente Ed il magistrato dopo che le irroga multe severe Poi subito dopo, tolta via la toga, cambia parere Ed il poliziotto, quando le consegna il foglio di via Prima che lei parta... no, non ne disdegna la compagnia Voi gente perbene, che non conoscete i retroscena Non perseguitate e non deridete la Maddalena Voi persone ammodo, gente puritana, voi teste quadre... C'è mancato un pelo che questa puttana fosse proprio vostra madre