Il giovane Mario voleva essere milionario Perciò spendeva quasi tutto il suo salario In gratta e vinci e slot-machine Sognava sempre di comprare quel mega televisore Che aveva visto al centro commerciale Tornare a casa fare una sorpresa ai suoi bambini E poi guadare tutti insieme quiz alla tv Perciò il giovane Mario finì per vivere al contrario S'indebitò fino ai capelli E di capelli non ne aveva quasi più Tornava tardi la sera con una specie di cena Quattro bocche enormi da sfamare In quelle sere che faceva un freddo cane Così freddo che anche il cane Un giorno smise di tremare Amore mio dolcissimo Non ti devi preoccupare Io sono un grande giocatore E troverò il sistema anche per vincere la fame Forse hai puntato su un cavallo perdente Ma ho tre biglietti della lotteria Amore credimi nell'anno che verrà Ci lasceremo dietro la miseria e la malinconia Ma il giovane Mario strappava i giorni al calendario E ad ogni fine del mese, da povero cristo Ricominciava il suo calvario Ad ogni nuova stazione cadeva la croce Sopra il foglio di una cambiale E fu così che da una notte all'altra senza neanche pensarci Il giovane Mario decise di mollare Amore mio dolcissimo Io vi devo abbandonare Perché ho giocato troppe volte nella vita E' con la vita che ora devo pagare Quello che resta della mia miseria Sta tutto chiuso in questa scrivania Amore credimi il dolore passerà E brinderete alla mia assenza Senza malinconia Ma il giovane Mario non fece i conti col solaio E con la corda appesa attorno al collo Si tirò addosso il lampadario Quando riprese coscienza aveva un gran mal di testa E tutto intorno letti d'ospedale Nella sua mano quella di Maria Maria con gli occhi di una madre Che perdona l'ennesima bugia