Brenno, 4 bicchieri Sedie di paglia Anni settanta Il bar Barabba Liscia la barba Bada la banda Guarda la manda che balla la bamba Bambola bionda Alza la gonna gonfia che abbonda La sala rimbomba E l'uomo s'incanta Solo le foglie Scopa sua moglie Lui le raccoglie Cura la tomba Perso nel serio pensiero se è vero Lo sveglia l'assolo di tromba Sotto il colletto Estratto un foglietto Letto l'estratto Lacrima sorda Scritto perfetto Parole d'affetto Il ragazzetto Annata 90' In tuta e giacchetto Spalanca le braccia Strappa la mancia Falsa la faccia Falsa innocenza Beata ignoranza Taglia la stanza che danza D'innanzi alla banda che incalza Ridendo si vanta Strappa la pagina al vecchio che s'alza Brenno lo segue tra le sedie Scosta le braghe Ne impiglia le pieghe Lo prega d'avere Le scritte in memoria Del cuore a ricordo d'amore Che gliela ricorderà Accende la carta che cede alla cenere Celere vola nell'etere Libera, libera, libera È qui che perde il senso E il senso subisce nelle viscere E non ti resta che piangere È quindi che prende senso E il senso affittisce, vuole vincere E non ti resta che ridere Banda, taglia la carta Cuce da sarta Scarta filati di file filanda Sbaglia, ritaglia la sera filata Costata tra trame di fiandra Vive tra luci di fili Dai vividi tipi di toni Colori di spole Fino alla fine del turno Fino alla fioca calata del sole Anni 50', bella ma stanca Pensa al marito partito con l'altra Lo vuole finito Per ora perfino perito Con l'odio per [...] che incalza Pensando a quell'altra Pensando la scalza E solo per ora ne soffre abbastanza Entra il capo nella stanza Punta dritto verso il banco Passo lungo, sguardo strano Poi la sfiora con la mano Gliela scorre lungo il fianco Poi le dita sopra il seno Glielo tocca con lussuria Ed è un sopruso di veleno Il rigido corpo reagisce, patisce Le viscide dita che scivolan lisce Seguendo le linee vestite d'angoscia Che agisce con brividi simili a bisce È qui che perde il senso E il senso subisce nelle viscere E non ti resta che piangere È qui che perde il senso E il senso subisce nelle viscere E non ti resta che piangere È qui che prende senso E il senso zittisce, vuole vincere E non ti resta che ridere Gaudio, spalle al mondo Guarda il banco Beve il Braulio Brama l'alcol Calma il baco Colma l'odio del suo sbaglio Pensa al figlio dentro al maglio All'orrore del suo caro Tutto perso, senza senso Solo il denso del suo amaro L'arsura perenne che preme per bere Gli preme le tempie Gli lede le vene Rende le tenebre tenere E teme di smettere e cedere per le sue pene Pesa il bicchiere, lo pone al bancone Col cuore tra soffi di fumo e vapore Passan le ore, lottando l'umore Portando alla torbida testa torpore Entra un signore, senza rumore Ombra nascosta tra le figure Scuro figuro gli gira da dietro, lo vede dal vetro Con l'abito scuro Taglia la viscida [...] Che lascia la mano l'amata, la sacra moneta Piegata di pelle pregiata La laida ladrata gli ruba il futuro Il povero gaudio seduto alla peggio Perde l'appoggio, l'ancoraggio Prende coraggio cedendo sul freddo terreno incollato dall'alcol ma Il volto ritorto del viso gli vola tra gli occhi tendendo Per pochi secondi Vede la torbida ombra Sfocando gli sfondi che se ne va È qui che perde il senso E il senso subisce nelle viscere E non ti resta che piangere È qui che prende senso E il senso affittisce, vuole vincere E non ti resta che ridere È qui che perde il senso E il senso subisce nelle viscere E non ti resta che piangere È qui che prende senso E il senso affittisce, vuole vincere E non ti resta che ridere