Guardando da lontano le stelle e l'infinito (Le stelle, l'infinito) Pondero su me e su tutto il creato (Su tutto il creato) Rifletto sul mio tempo ed ogni mio respiro è un grido (Come bianca rugiada sul prato) E fluttuo come un astro In un mare bianco e nero, incantato (Mi adagio mentre il mondo mi culla...) Fors'è magia, e il bagliore della luna Ora mi guida nell'eterno universo di me Perso fra il tempo e lo spazio In un limbo cosi vuoto ma che dona più del mondo stesso E mille voci cantano ora flebili del mio vissuto Ormai candela spenta ma il cui solo fumo resta adesso E riflesso nel mio tempo leggo pagine che parlano di me Esse imprigionano il mio spirito Ma una nuova scintilla può accendersi da me Facendomi volare finalmente senza vincoli E in un attimo mi accorgo di nuovo Che il mio Io pervade ogni cosa Il tempo fugge e mi abbandona E in questo buio ch'è il mio animo Mi acquieto fra i ricordi e ascolto Attendimi nel giorno in cui verrò, aurora Il tuo sguardo è la mia luce E il tuo risveglio annienterà i tormenti in me "Il mio io è disperso, sotto a un cielo terso Ascolto la voce, ricordo già perso Riflesso di un tempo ormai non più vissuto Del vero mio nome, questo canto muto Luce ormai spenta, dimora d'essenza Accoglimi in te, antica presenza Luce che avvolge, riscalda e rincuora Accoglimi ancora, nei raggi d'aurora" La stessa luce che riscalda il mio cuore Fa parte di ogni cosa esistente Che soffre, ama e vive come noi E osserva il mondo, piena di domande Talvolta ogni certezza può trasformarsi in dubbio Ma la risposta è dentro noi Celata da noi stessi Qualcosa ancora mi stringe qui Anche se vorrei allontanarmi E naufragare in quell'oceano di bianche entità Noi siam solo ombre e riflessi di un corpo ormai flebile Luci ormai spente Ricordi annebbiati che voglion resistere in me